Quando la caldaia non produce più acqua calda incorriamo in una fastidiosa seccatura, soprattutto nei mesi invernali, quando questa è di vitale importanza per il confort della nostra abitazione.
Il problema a monte, potrebbe essere complesso da individuare da un occhio non esperto e per questo nella maggior parte dei casi, si sceglie di affidarsi a centri qualificati, dove un tecnico saprà sicuramente risolvere il problema.
Ma cosa fare in prima battuta in questi casi? Scopriamolo insieme.
Le problematiche più comuni che non permettono alla caldaia di riscaldare l’acqua correttamente
Come prima cosa, partiamo col dire che esistono diverse cause che potrebbero influire sul riscaldamento dell’acqua sanitaria e alcune di queste sono di semplice risoluzione.
Vediamole nel dettaglio:
- Bassa pressione della caldaia. Questa è senz’altro la problematica più semplice da risolvere, spesso anche senza richiedere assistenza. Si tratta di una problematica comune a molti modelli del marchio Ariston e in generale a molti tipi di caldaie sul mercato. Per ovviare ad un problema di bassa pressione è necessario agire sul rubinetto di carico della tua caldaia Ariston; si tratta di una valvola/rubinetto, situato in quasi tutti i modelli del marchio, nella parte inferiore.
Girandolo delicatamente in senso orario, permetterai alla caldaia di ricaricarsi con acqua nuova nell’impianto, alzando così la pressione. (Da qui appunto il nome “rubinetto di carico”).
- Alta pressione della caldaia. La problematica opposta alla precedente, potrebbe comunque esser causa di un mancato riscaldamento dell’acqua poiché in presenza di pressione troppo alta, ossia superiore ai limiti di sicurezza, l’apparecchio potrebbe andare in blocco, rivelando un codice errore sul display.
La pressione alta nella tua caldaia Ariston può essere un problema di facile risoluzione, semplicemente agendo su un radiatore. Munisciti di un contenitore per la raccolta dell’acqua e quando lo hai posizionato sotto la valvola di sfiato di un radiatore qualsiasi, apri lievemente quest’ultima. Vedrai fuoriuscire dell’aria che potrebbe essere la causa di una pressione troppo elevata. L’aria nel sistema, se in piccole quantità è normale, ma in eccesso potrebbe mandare in blocco il circuito. Far sfiatare i termosifoni, è un modo facile e veloce che non prevede l’intervento di un tecnico.
- Accumulo di calcare nello scambiatore. Questa è una causa piuttosto diffusa di malfunzionamento. Il calcare si accumula nelle tubazioni e nelle componenti interne della caldaia, come lo scambiatore. È consigliabile effettuare una pulizia periodica dello scambiatore per rimuovere eventuali depositi di calcare. Per farlo puoi rivolgerti a coloro che si occupano di assistenza ordinaria e manutenzione straordinaria. Ad esempio se vivi a Roma o dintorni, puoi ricercare sul web assistenza caldaie Ariston a Roma, o in alternativa visitare questo sito: https://assistenza-caldaie-ariston-roma.com/ . Ricordati che eseguire una corretta manutenzione ordinaria, che preveda il controllo dei fumi e la pulizia della caldaia, è essenziale per mantere in salute l’apparecchio, prolungandone il ciclo di vita.
- Valvola a tre vie difettosa. Altro problema comune, è il malfunzionamento della valvola a tre vie. Questa componente si occupa di dirigere l’acqua calda verso i rubinetti o l’impianto di riscaldamento. Se malfunzionante (ad esempio per una mancata chiusura) potrebbe non fornire acqua calda sanitaria.
- Sensore di temperatura guasto. Veniamo ora all’ultimo dei malfunzionamenti più comuni che potrebbero causare una mancanza di acqua calda sanitaria. Stiamo parlando di un problem al sensore di temperatura. Se questo infatti fornisce letture errate non rilevando correttamente la temperatura dell’acqua, la produzione di acqua calda potrebbe essere compromessa.
Queste possiamo dire essere le problematiche più diffuse che riguardano le caldaie Ariston (ma non solo) che influiscono sulla produzione di acqua calda sanitaria.
Se proprio la caldaia risulta scarsamente efficiente o peggio non funzionante, con guasti di questo tipo continui, sappi che è giunto il momento di sostituirla, magari con una nuova caldaia a condensazione, la quale per essere acquistata, si può far riferimento ai bandi per le detrazioni fiscali che i comuni mettono a disposizione. Si tratta di bandi pubblici regionali, per permettere a coloro che hanno un isee inferiore ai 30.000 annui, di poter sostituire la propria vecchia caldaia con modelli più recenti, a patto che siano a condensazione.